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C’è un legame storico, originario, fra la città di Rimini e Comunione e Liberazione. Don Luigi Giussani (1922-2005) ha spesso raccontato che l’idea di dedicarsi ad una presenza cristiana fra gli studenti gli venne durante un viaggio in treno da Milano a Rimini, quando incontrò un gruppo di giovani paurosamente ignorante sul cristianesimo. E la città adriatica ha sempre risposto in modo generoso al messaggio del sacerdote milanese: dal rapido e fiorente sviluppo di Gioventù Studentesca alla crisi drammatica e devastante del Sessantotto; dalla ripresa a Torello insieme a don Giussani alla crescita di una comunità vivace da cui sono nati il Meeting e numerose altre opere in campo educativo, culturale, sociale ed economico.
Leggi tutto: Una storia di popolo. I primi 50 anni di CL a Rimini1962-2012, mezzo secolo di storia. È un arco temporale sufficientemente ampio per vedere insieme la fragilità di un seme e l’albero rigoglioso di rami, foglie e frutti. I ragazzi dei primi giorni sono diventati nonni (e i loro nipoti sono ormai adulti), ed hanno aggregato amici, hanno lasciato tracce ben visibili nella storia della città.
Dall’incontro, nell’estate del 1962, di alcuni studenti riminesi con alcuni coetanei di Milano «che parlavano sempre di un tal don Giussani», è nato un popolo, che è il frutto di un carisma, accolto e fatto proprio dalla genialità educativa di don Giancarlo Ugolini (1929– 2009).
Il libro, avvalendosi dei contributi di alcuni archivi personali e di decine di interviste a protagonisti, racconta i primi 50 anni della storia di questo popolo che, per quanto entità etnica sui generis, è incontrabile nelle piazze, nelle spiagge, nei luoghi di incontro e di lavoro di Rimini e provincia.
Un libro indispensabile per capire il fenomeno CL a partire dalla sua straordinaria diffusione nella città di Rimini.
Dall’Introduzione dell’autore
Lo si può affermare liberi da ogni presunzione: senza la presenza diComunione e Liberazione la storia di Rimini degli ultimi cinquant’anni sarebbe stata diversa. Non è un giudizio di qualità, è una constatazione.
Da quei ragazzi che nell’estate del 1962 incontrarono alcuni coetanei milanesi in vacanza, è nato un popolo, una «entità etnica sui generis», avrebbe detto Paolo VI. Per quanto sui generis, è un popolo visibile, incontrabile nelle strade e nelle piazze, nei luoghi di lavoro, al bar o allo stadio, al cinema o sulla spiaggia, in chiesa e fuori dalla chiesa. Ai suoi amici don Luigi Giussani spiegava: «Noi siamo un popolo, una compagnia diversa dalle altre. Quello che caratterizza questo popolo è un criterio nuovo: il criterio di Cristo1». A Rimini più di cinquant’anni fa è nato un popolo che si è formato seguendo il criterio nuovo indicato da Giussani, e così facendo ha generato famiglie, imprese di lavoro, iniziativeculturali, opere sociali, attività educative. Viene in mente l’antica Lettera a Diogneto: «I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti.Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere. (…) Vivendo incittà greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metododi vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale».
Questo libro vuole raccontare la storia di questo popolo.
Giussani nel trentesimo anniversario di CL a Rimini
La grande cosa di cui ti ringraziamo o, Signore, è innanzitutto questo:
che la nostra storia hai inserita vivamente, saldamente nel tronco della tradizione cristiana.
Ci hai dato di nascere, di crescere, di vivere dentro la santa madre Chiesa.
Partecipiamo con la nostra storia, lunga e breve, alla lunga e ancora breve
storia della Chiesa che ha davanti a sé il mistero del disegno di Dio, e
quindi anche duemila anni possono essere come un momento di tempo (…).
Non esiste in tutta la nostra nazione un luogo più intelligentemente ricco
e più generoso e affettivamente nobile del vostro. E questo è opera del
Signore, come nel suo canto la Madonna ha riconosciuto. (…)
La vostra comunità ha gridato al mondo, alla città vostra e a tutto il
mondo, a chiunque vi abbia accostato che Cristo è Dio. Che Dio è
diventato un uomo e si è fatto compagno nel cammino nostro, con noi compie i passi che noi chiede.
Luigi Giussani