Un filosofo-teologo dell’Ottocento negli anni dell’adolescenza aveva forte la domanda su quale fosse il principio unitario su cui tutto si fonda, e lo trovò nel Verbo che si è fatto carne, centro e respiro di tutta la storia. Il suo capolavoro finisce nelle mani di un sacerdote ambrosiano che lo apprezza molto perché vi trova conferma della lezione appresa “un bel giorno” dal suo professore di religione negli anni del liceo: “Il Verbo di Dio [ovvero il termine delle esigenze del cuore umano, cioè l’oggetto ultimo dei desideri del cuore umano, la felicità] si è fatto carne”.
Di quel libro, La Vita di Gesù Cristo di Vito Fornari, Luigi Giussani dirà che è stato per lui fondamentale «come genesi poetica per l’idea di Cristo».
Cosa intendeva don Luigi Giussani con questa affermazione? Per la prima volta in questo libro si indaga su questo decisivo debito culturale del fondatore di Comunione e Liberazione