Giuseppe Gemmani (1925-2006) è stato per oltre cinquant’anni uno dei protagonisti della vita economica, sociale e politica della Rimini del dopoguerra. Formatosi nelle fila dell’Azione Cattolica (alla scuola del beato Alberto Marvelli e di don Oreste Benzi), ha vissuto i molteplici impegni come espressione di una fede consapevole e matura.
Laureato in ingegneria, rinunciò ad andare a lavorare nella Milano del nascente “miracolo economico” per occuparsi dell’officina meccanica fondata dal padre, con il desiderio, suscitato dalla dottrina sociale della Chiesa, di creare posti di lavoro per i propri concittadini.
La sua creazione giovanile, una macchina per la lavorazione del legno commercializzata con il marchio L’Invincibile, fu il mattone fondamentale per l’avvio di un’industria che oggi occupa migliaia di dipendenti ed esporta in tutto il mondo. Secondo il professor Stefano Zamagni, il suo è un esempio di “imprenditoria civile”. Gemmani fin da giovane ha affiancato la dedizione alla propria officina all’impegno politico nella Democrazia Cristiana, diventandone l’esponente più rappresentativo. Ha ricoperto numerosi incarichi: tra gli altri, presidente dell’Azienda di Soggiorno, della Cassa di Risparmio, dell’Associazione Industriali di Rimini.